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Tipicità e territorialità nei vini locali in un clima che cambia

Tipicità e territorialità sono due concetti che definiscono il carattere identitario di un vino in base alle caratteristiche organolettiche percepite. Il loro significato, sebbene spesso oggetto di sinonimia, è legato a quella sequenza di processi naturali che preservano i caratteri varietali di un certo vitigno modellandoli, nel tempo, alle caratteristiche pedologiche, ambientali e microclimatiche di una determinata zona, sottozona o vigneto. Tipicità e territorialità sono intimamente legati al concetto di naturalità di un vino. Una conduzione agronomica del vigneto non invasiva e l’assenza di pratiche correttive in cantina, conservano la naturalità del vino preservandone la salubrità e valorizzando la stagionalità dell’annata.”

Si è aperta così la giornata di studio di sabato 2 marzo, organizzata presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “G. Briganti” di Matera, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro, dal Dirigente scolastico Gianluigi Maraglino e dal coordinatore del progetto Prof. Adriano Santulli, col supporto dei Proff. Venturo Moramarco e Filippo Moretti. Dall’anno scorso, infatti, l’Istituto Briganti ha avviato un corso di specializzazione in viticoltura ed enologia, focalizzato soprattutto sulla corretta conduzione agronomica del vigneto. Moscato, Greco, Malvasia, Montepulciano, Sangiovese e Primitivo sono stati messi a dimora più di 25 anni fa nel vigneto scolastico non più grande di 2000 m2.

La giornata di studio, a cui hanno partecipato numerosi studenti e professionisti di settore, è cominciata con una sessione congressuale moderata dal Dott. Carmine Cocca, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Matera. Studiosi ed esperti con le loro relazioni hanno cercato di dare una risposta ad una domanda sempre più ricorrente: qual è l’impatto del cambiamento climatico sulle caratteristiche identitarie di un vino (locale)?

Il Dott. Sante Laviola, Ricercatore del CNR, ha aperto i lavori con una discussione sui cambiamenti climatici e sul loro effetto, non solo in termini di riscaldamento globale, sulla viticoltura alla luce degli scenari previsti per il prossimo futuro. Interessante l’intervento del Dott. Angelo Raffaele Caputo, Ricercatore del CREA, che ha relazionato sulle numerose scoperte di varietà locali di vite e di vitigni autoctoni minori della Basilicata realizzate nell’ambito del progetto Basivin_Sud. Poi il Dott. Francesco Battifarano, Presidente di Confagricoltura Basilicata e titolare dell’azienda vinicola Masseria Cerrolongo, che ha offerto un punto di vista più orientato sulla valorizzazione qualitativa e commerciale delle varietà locali, Primitivo in primis, previste dal disciplinare della DOC Matera. La conclusione dei lavori è stata affidata all’Assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia che ha presentato le numerose misure messe in campo negli ultimi anni dalla Regione Basilicata a sostegno dell’imprenditoria giovanile nell’ambito del programma di sviluppo rurale 2014-2020.

La giornata congressuale si è conclusa con un bell’intervento di due studenti della scuola, Francesca Agostinacchio e Francesco Buonpastore che, con serietà e sagace spensieratezza, hanno commentato una sequenza di immagini che li ritraevano assieme ai loro compagni di scuola durante le fasi della vendemmia e della spremitura delle uve nella piccola cantina scolastica. Una piacevole conclusione che ci ha condotti naturalmente alla degustazione dei due vini scolastici accompagnati dalle preparazioni realizzate dei ragazzi della scuola alberghiera.

 

 

Alcune note di degustazione sui due vini prodotti dalla scuola

Le Rondinelle Bianco 2018

Greco in purezza, si esprime con un colore giallo carico tendente al dorato. Limpido, pulito, tenuamente aromatico al naso, in bocca l’ingresso è morbido con una delicata vena acida e un leggero riferimento tannico. Finale corto e poco durevole.

Le Rondinelle Rosso 2018

Un vino di semplice beva ma ben fatto! Limpido e netto il colore rubino, al naso le tenui espressioni aromatiche di piccoli frutti rossi si ritrovano intatte in un sorso gradevole e pulito, connotato da una stuzzicante acidità e da un tannino morbido e delicato. Il finale non è lunghissimo ma al palato lascia quella gradevole fragranza dei vini genuini che desta sempre emozione e che si fissa gradualmente e silenziosamente nella memoria richiamando lontani ricordi.

 

 

 

 

 

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