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So Wine 2019 – alla scoperta di alcuni dei migliori vini italiani con Rinascente

Dall’8 al 10 marzo è stata presentata nei flagship della Rinascente di varie città (Roma,Cagliari, Torino, Monza e Catania e a Firenze, nell’ambito del salone Taste) la sesta edizione di So Wine. Nei negozi Rinascente sono presenti eleganti e raffinati spazi dedicati ai wine lovers, dove poter comprare e/o degustare bottiglie ricercate e di alta gamma, all’altezza del brand Rinascente. Due volte l’anno questi spazi si popolano di produttori, enologi e sommelier che offrono al pubblico presente l’occasione di poter degustare questi vini, conoscerne la storia, i territori di provenienza, le uve che li compongono e gli abbinamenti consigliati.
Abbiamo partecipato a So Wine visitando gli Store di Roma, a via del Tritone e a piazza Fiume.
La Rinascente di via del Tritone è posizionata in una sede di grande prestigio, a pochi passi da Fontana di Trevi e da piazza di Spagna. All’ultimo piano c’è un ampio spazio con scaffali dove si possono trovare alcuni tra i più famosi vini italiani (e non solo), ma soprattutto c’è un grande e raffinato wine bar e un roof garden spettacolare con una vista sui luoghi più belli di Roma, dove si può incontrare una folta clientela, di prevalenza internazionale, che degusta vini, bollicine e distillati di ogni tipo.
Più raccolto, intimo, lo spazio della Rinascente di piazza Fiume dedicato agli amanti del buon bere. Lo spazio wine&food è completato da un caffè/wine bar con vista sulle Mura Aureliane.
Le cantine presenti nelle due location spaziavano da quelle con grande tradizione e blasone ad altre più giovani ma tutte di alto livello qualitativo: Cantine Risveglio, Castellare di Castellina, Corte dei Venti, Cusumano, Falesco, Feudi di San Gregorio, Firriato, Grattamacco, Mustilli, Paolo e Noemia D’Amico, Pira, Planeta, Pommery, Primosic, Taittinger, Tenuta Sant’Antonio, Vajra.
Un ringraziamento particolare a Carlo Dugo, CEO dell’agenzia Enosis, che ci ha accompagnato durante le nostre degustazioni, presentandoci ai produttori e agli operatori della manifestazione.

Vi riportiamo di seguito una panoramica dei nostri assaggi:

Azienda Agricola Fiorentino

Taurasi DOCG 2013 13,5% – Azienda Agricola Fiorentino (Aglianico 100%). Situata a Paternopoli (AV), nel cuore dell’Irpinia, l’azienda, all’avanguardia in tema di bioarchitettura ed ecocompatibilità, ha scelto di concentrare tutti i suoi sforzi sulla vinificazione dell’Aglianico, seguendo la tradizione familiare e la vocazione del territorio. Affinamento in botte, barrique e vetro. Al naso frutta scura (prugna, mora, mirtilli) e spezie (pepe nero), sbuffi balsamici (eucalipto). Anche al palato mostra un bel ventaglio di aromi: le spezie, la liquirizia, il cioccolato amaro; il fruttato si fonde con la sapidità e il tannino è composto e levigato. Il retrogusto è amaricante e termina con una scia salina.

Irpinia Aglianico DOC “Celsì” 2013 13% – Azienda Agricola Fiorentino  (Aglianico 100%). Affinamento otto mesi in barrique e poi bottiglia. Usa le stesse uve del Taurasi. Profumi floreali (viola) e poi ciliegia, prugna, ribes con note balsamiche e mentolate. Ingresso morbido in bocca, il fruttato intenso (amarena) invade il palato e poi progressivamente lascia il posto ad una acidità importante che domina il sorso, con un tannino delicato e vellutato in sottofondo.

Calanchi di Vaiano 2017

Calanchi di Vaiano 2017 IGP Lazio 14% – Azienda Paolo e Noemia D’Amico (Chardonnay 100%). Il vino prende il nome dai “Calanchi”, territorio di origine vulcanica, argilloso e calcareo, nell’alta Valle del Tevere. Affinato solo in acciaio e bottiglia, per conservare le caratteristiche del terroir e del vitigno, ben presenti nei profumi inizialmente floreali di biancospino e poi di frutta gialla e frutta secca ma anche intensamente minerali di questo vino. Il sorso è fresco, sapido, molto persistente e scorrevole, con retrogusto minerale e fruttato.

Chardonnay Vigneto “Gmajne” 201

Chardonnay Vigneto “Gmajne” 2013 DOC Collio 12,5% – Azienda Primosic (Chardonnay 100%). Una delle aziende storiche del Collio goriziano. La bottiglia “numero uno” del Consorzio Collio esce da questa cantina. Lunga permanenza sui lieviti, invecchiamento in caratelli di rovere per dodici mesi e poi in bottiglia. Al naso note di fiori bianchi e leggera vaniglia. In bocca si rivela tutto lo spettro di aromi dello Chardonnay: dall’agrume alla pesca bianca, alla mela; il frutto, succoso, è bilanciato da acidità e sapidità. Un vino elegante, di lunga persistenza.

Grattamacco 2015 Bolgheri Superiore Rosso

Grattamacco 2015 Bolgheri Superiore Rosso DOC 14,5% – Azienda Collemassari (Cabernet Sauvignon 65%, Merlot 20%, Sangiovese 15%). Uno dei primi e più famosi Supertuscan, che a partire dagli anni ’70 ha dato un contributo decisivo alla nascita e all’affermazione nel mondo di questa particolare ed innovativa (all’epoca) categoria di vini toscani. Si presenta con profumi di fiori rossi seguiti con maggiore intensità da lampone e marasca, poi spezie dolci e note balsamiche. L’ingresso in bocca è dolce, rotondo, coerente con l’olfatto (ciliegia matura), bilanciato da una vena acida e dinamica che si sviluppa al centro del palato. Tannini fini, setosi. Il timbro gustativo del vino è tutto giocato sulla finezza e l’eleganza anche se la potenza e la ricchezza dell’annata si fanno sentire nel sorso succoso e di grande corpo. Caratteristiche che fanno immaginare un potenziale di affinamento e invecchiamento da grandissima annata.

Télos Il Bianco IGT Veneto 2017

Télos Il Bianco IGT Veneto 2017 12,5% – Tenuta Sant’Antonio (Garganega 80%, Chardonnay 20%). Dalla linea “senza solfiti” di questa solida azienda del Valpolicella, rinomata per i suoi Amarone, ecco un bianco di bella precisione esecutiva e al tempo stesso diretto, espressivo. Profumi semplici ma molto puliti di frutta bianca (uva, mela), camomilla, cedro, mandorla, salvia, menta; sorso generoso, molto naturale nello sviluppo, sapido, avvolgente e di buona persistenza, su toni di miele millefiori e frutta secca.

Cerasuolo di Vittoria DOCG 2017

Cerasuolo di Vittoria DOCG 2017 13% – Planeta (Nero d’Avola 60%, Frappato 40%). Unica DOCG siciliana, nella versione più semplice che da anni propone la cantina di Melfi (accanto alla selezione Dorilli), da terreni sabbiosi e ricchi di ferro. Al naso la ciliegia del Nero d’Avola si intreccia con la fragola e la speziatura gentile del Frappato, e si completa con suggestioni di macchia mediterranea (mirto); in bocca è molto succoso e scorrevole, il tannino è quasi impercettibile mentre nel finale riemergono note floreali (rosa), di lampone e melograno. Non male anche il bianco etneo Eruzione 1614 Sicilia DOC 2017, da Carricante con piccolo saldo di Riesling (10%).

Brunello di Montalcino DOCG 2014

Brunello di Montalcino DOCG 2014 13,5% – Corte dei Venti (Sangiovese Grosso 100%). Di anno in anno i vini di Clara Monaci ci convincono sempre di più per chiarezza espositiva e beva trascinante. Non fa eccezione questo Brunello, che sembra assecondare un’annata piovosa e difficile spingendo ancora di più sul lato dell’eleganza e della freschezza: il resto lo fa il terroir di Piancornello, terre rosse ricche di ferro e calcare, ai piedi dell’Amiata. Un Sangiovese esemplare, coinvolgente, salino, già pronto da bere ora ma con buoni margini di evoluzione nei prossimi anni.

Barolo DOCG Bricco delle Viole 2014

Barolo DOCG Bricco delle Viole 2014 13,5% – Vajra (Nebbiolo 100%). L’azienda ha nel suo portfolio referenze ben note agli appassionati, come la Barbera, la Freisa e il Moscato; ma come è naturale per chi ha le vigne sulle colline che circondano il paese di Barolo, il cuore della produzione rimane il Nebbiolo. E questa, che è l’etichetta più prestigiosa della famiglia Vaira, non tradisce neppure in un millesimo complicato: olfatto intrigante, floreale e balsamico, speziatura leggera, arancia rossa; l’estrazione del tannino è chirurgica, di buona struttura anche se chiaramente non sarà un’annata da lunghissimo invecchiamento. Anche in questo caso è un vino già godibile da giovane, sapido e leggiadro, che però migliorerà per almeno un lustro.

Taurasi DOCG 2013 13,5% – Feudi di San Gregorio (Aglianico 100%). Il Taurasi “annata” di questa grande e celebre cantina di Sorbo Serpico conferma che da alcuni anni anche qui, dopo una piccola pausa, a fine millennio, per certe tendenze di stile “internazionale”, è stato scelto saggiamente di tornare a un’espressione più fedele alla storia e alla tradizione del territorio irpino. Un grande Aglianico da una bellissima vendemmia, ecco cosa ritroviamo nel bicchiere: profumi balsamici (liquirizia e ginepro), di bacche scure del bosco, cacao, cuoio e tabacco. Sorso ricco, lungo, agile, dal “nervosismo” molto tipico ma paradossalmente con un suo equilibrio. È di sicuro un vino con enormi margini di evoluzione. Di buona stoffa anche il Greco di Tufo DOCG Cutizzi 2017.

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