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Sicilia – Calogero Statella presenta il suo vino al Ristorante MIEN di Nicolosi

Per un enologo fare un vino per sé è la realizzazione di un’opera ed il raggiungimento dopo sacrifici, gavetta ed esperienze di un traguardo che possa essere non un punto d’arrivo, ma un trampolino di lancio. Calogero Statella, può essere per certi versi presentato e riassunto con queste righe. Il suo percorso nel mondo del vino è per l’appunto una conseguenza naturale di tutto quello che ruota attorna a lui fin da piccolo. Il padre chef, è uno dei primi a far sì che venga avviato un corso su abbinamento cibo – vino con la F. I. S. A. R. della Sicilia orientale nel 1986 ed è proprio con questo corso che si accende un primo input per far nascere una passione che rimarrà tale, ma che con il passare del tempo diverrà la sua professione. Già a 13 anni Calogero ha le idee ben chiare, vuole diventare enologo. Il padre crede in lui e nel suo obiettivo e così inizia una escalation che porterà Calogero a diventare enologo di Tenuta delle Terre Nere e successivamente a poter coronare il suo desiderio, produrre un vino suo, da una vigna di sua proprietà. Prima di arrivare a questo, Calogero Statella è stato consulente di Feudo Arancio (gruppo Mezzacorona), dove ha fatto esperienza e conoscenza, soprattutto in ambito internazionale. Quando Marco De Grazia gli chiede se vuole essere il suo enologo, per Tenuta delle Terre Nere, Calogero capisce ed intuisce le potenzialità del progetto.

Sentire parlare Calogero Statella per certi versi ricorda una celebre frase detta da Carlo Cracco “Sono i piccoli dettagli a fare la differenza” e questa frase la ripete per alcune volte durante la presentazione del suo vino Famiglia Statella, un Etna Rosso D. O. C., svoltasi per la prima volta in Sicilia a Nicolosi presso il ristorante MIEN. Le idee ed i pensieri di Calogero Statella sono semplici, ma efficaci, a partire dal fatto che il vino non debba essere snaturato con passaggi ed affinamenti in barrique troppo invasivi. Infatti utilizza tonneaux di secondo e terzo passaggio.  Il vino, secondo Calogero, deve essere un’espessione territoriale, e quindi trova importante puntare su vitigni autoctoni e sui “cru”. La vigna dove si ottengono le uve si trova a Castiglione di Sicilia in contrada Pettinociarelle. Circa un ettaro di vigna, dal quale si ottengono da 4.500 a 5.500 bottiglie. Ai fini commerciali Calogero fa capire chiaramente come il mercato di riferimento per eccellenza sia quello degli Stati Uniti, poichè culturalmente preparato e finanziariamente pronto. Ovvio che sulla fase commerciale Marco De Grazia abbia avuto grande importanza per Calogero. Così con l’uscita della prima annata, la 2016, Calogero corona un suo grande desiderio, quello per l’appunto di avere una vigna e di poter produrre un vino. Le prospettive future sono quelle di ampliare la vigna, per fare un altro vino, visto che l’attuale Calogero lo definisce una sorta di Premier Cru e quello che è nei progetti futuri sarà un Gran Cru. A fine conferenza si è passati all’assaggio delle due annate la 2016 e la 2017 dell’Etna Rosso D. O. C. Famiglia Statella che andiamo a descrivere:

Etna Rosso D. O. C. Famiglia Statella 2017 – 90% Nerello Mascalese, 10% Nerello Cappuccio

Sentori di ciliegia quasi matura e sottospirito, lievi accenni di pietra focaia. Tannini ed acidità in evidenza, chiude l’assaggio lasciando una scia salina. La retrolfattiva fa capire che il passaggio in legno non è invasivo. L’annata 2017 è stata molto calda, quindi ha reso i vini rossi pronti prima del tempo, ciò nonostante è bene aspettarlo per avere uno stato evolutivo ottimale.

Etna Rosso D. O. C. Famiglia Statella 2016 – 90% Nerello Mascalese, 10% Nerello Cappuccio

Con un anno di differneza, il bouquet inizia ad avere maggiore importanza, con note di pietra focaia, origano, lievi accenni di sentori balsamici e spezie dolci ed accenni di fruttato (more e ciliegia). Sorseggiandolo si avverte un maggiore equilibrio rispetto al millesimo 2017, con una struttura e freschezza maggiori.

A conclusione dei vini degustati, la serata è proseguita con una cena con il seguente menù:

Flan di asparagi su crema di formaggio ragusano D. O. P.;

Pansotti di pasta fresca ripieni di suino nero in crema di broccoli e guanciale croccante;

Tagliata di stinco di suino in riduzione di Etna Rosso;

Semifreddo all’arancia con fondente di cioccolato al peperoncino;

MIEN Ristorante, Via Venezia n°4, Nicolosi (CT) 0958265455 – 3405898694 – 3288890203 info@mienristorante.itwww.mienristorante.it

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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