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Podere la Regola presenta la nuova annata del suo Cabernet Franc

Vi avevamo già parlato , in un precedente articolo ( “La Regola una cantina dove si fondono Arte,Vino e Natura” ), dell’azienda La Regola, ubicata a Riparbella in provincia di Pisa, quando ci recammo in cantina, un anno fa, per partecipare alla verticale del loro vino più rappresentativo: il Cabernet Franc La Regola.

Abbiamo avuto, in questi giorni, la possibilità di assaggiare le nuove annate dei vini prodotti e salutare uno dei proprietari durante un incontro avvenuto presso il ristorante Al Ceppo di Roma. Era Presente Flavio Nuti  che si occupa principalmente del settore commerciale dell’azienda, mentre il fratello Luca è dovuto rimanere in azienda a vigilare sull’andamento delle vigne a causa di questo clima così bizzarro per questa stagione. Dopo averci descritto l’azienda e la sua filosofia Flavio ci ha proposto l’assaggio di alcuni dei vini attualmente in commercio accompagnati da alcuni piatti del ristorante.

Si è iniziato con quella bollicina che ci aveva favorevolmente colpiti durante la nostra la visita.

Brut Nature Metodo Classico La Regola 2015

Il Vino Spumante Brut Nature Metodo Classico La Regola 2015

Da uve Manseng, a cui si accompagna una piccola percentuale di Chardonnay, nasce uno spumante. 36 mesi sui lieviti, 10.000 bottiglie prodotte, che si presenta con note floreali a cui si accompagnano ricordi di gesso, anice e pasticceria. Una bolla fine ne sorregge la ricchezza. Chiude con note di  bergamotto.

Lauro 2015

Continuiamo con un bianco, il Lauro 2015 da uve Viogner, a cui si aggiunge una percentuale variabile di Chardonnay. 3 mila bottiglie per un vino che svolge la fermentazione alcolica e malolattica in barrique di rovere, per poi rimanere per 6 mesi in Tonneaux  prima di un affinamento di 12 mesi in bottiglia. La nota del legno è ancora evidente, nonostante il passare del tempo, e profumi di frutta matura si affiancano a vaniglia e note vegetali. Ricco e ben sorretto da acidità e sapidità.

La Regola 2015 – 2016

Subito dopo ci viene data la possibilità di riassaggiare il vino che ci aveva colpito La Regola 2015 e confrontarlo con la nuova annata 2016.

Un Cabernet Franc in purezza che sa ben esprime il nuovo corso che l’azienda ha intrapreso con l’enologo interno Edoardo Crecchi e il consulente esterno Luca Rettondini. Siamo andati immediatamente a sfogliare i nostri vecchi appunti per avere un parametro ben preciso e l’annata 2015 ha confermato quanto avevamo scritto, arricchendosi di  un’eleganza ed equilibrio, che lo rendono ancor più piacevole e accattivante alla beva.

La nuova annata 2016 ci conferma l’assaggio che avevamo fatto in anteprima lo scorso anno, ed infatti già da allora ci mostrava le sue grandi potenzialità. Pienamente rispettate le nostre impressioni si presenta con quelle note verdi tipiche del vitigno, per poi lasciare spazio ad un assaggio, dove sapidità e acidità hanno raggiunto già un buon equilibrio. Bello il finale di spezie e dattero.

Sondrete 2006

Finiamo con un passito il Sondrete 2006 da Trebbiano 40%, Malvasia e Colombana entrambe al 30%. Un appassimento delle uve su graticci in locali ben areati e una pressatura soffice, precede un invecchiamento in caratelli di 100 litri semi-colmi e senza madre per almeno 10 anni, per poi terminare con ulteriori 12 mesi di affinamento in bottiglia. Un vino con un residuo zuccherino veramente alto, andiamo dai 280 ai 450 g/l, che solo l’acidità imponente riesce a sostenere. Si presenta con profumi di marasca sotto spirito e agrume, ma durante l’assaggio la nota viscosa la fa da padrona, per terminare in un finale di ciliegia e caffè.

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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