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Le Contrade dell’Etna 2019, la seconda giornata

Quest’anno l’evento Le Contrade dell’Etna ha dato il via ad una nuova formula. Se per la giornata di domenica è stato possibile assaggiare i campioni di vasca e/o di botte che verranno commercializzati prossimamente o nei prossimi anni, secondo le scelte aziendali, nella giornata del lunedì sono stati posti in degustazione i vini delle annate precedenti, con un viaggio nel tempo di oltre un decennio (dal 2006 al 2017). È stato quindi possibile farsi un’idea sull’evoluzione dei vini etnei. Allo stesso tempo per alcuni è stata una giornata utile per poter rivedere alcuni giudizi sui vini provati nelle precedenti edizioni de Le Contrade dell’Etna . Inoltre l’annata 2017 (molto calda) ha riservato piacevoli sorprese con alcuni vini che riescono a mantenersi freschi e sapidi. Molteplici gli assaggi da fare e per certi versi con dei risultati inaspettati (in positivo), che rendono il mondo del vino sempre più imprevedibile ed accattivante. Etna Brut, Etna Bianco ed Etna Rosso sono stati i protagonisti della seconda giornata della dodicesima edizione de Le Contrade dell’Etna 2019.

Etna Brut

La spumantistica, fino a qualche anno fa tenuta in scarsa considerazione, ha fatto i maggiori progressi, soprattutto per i produttori che hanno avuto la voglia di utilizzare il Nerello Mascalese (in bianco, in rosato ed a dosaggio zero).

Perlage fine e persistente. Profumi di rosa canina, pietra focaia e mela. Di buona struttura, presenta una bella freschezza che lo rende agile e scattante. Buona persistenza.

  • Sosta Tre Santi Etna D. O. C. Brut Metodo Classico 2014 – Tenute Nicosia

Olfattivamente dinamico, con aromi che spaziano dall’erbaceo, alla pietra focaia, alla macchia mediterranea. Buona la freschezza che lo rende piacevole.

Etna Bianco

Quello dell’Etna Bianco, è il mercato dei vini etnei che vanta un grande numero di estimatori, senza trascurare che nella Denominazione è l’unico che possa vantare fino ad ora la dicitura Superiore.

Pietra miliare dell’Etna Bianco Superiore, un vino che si è ritagliato un posto nella storia della D. O. C. Etna e che ha fatto conoscere e diventare famosi i vini etnei. Grande eleganza aromatica, accenni di roccia vulcanica, sentori canforati e muschiati, con una nota iodata. Sapido e scattante al sorso, con una freschezza che garantisce grande nerbo al vino. Gran vino con prospettive molto interessanti.

Profumi schietti e diretti, con sentori di frutta a polpa bianca e nota marina, accompagnati da lievi accenni di miele di zagara. Ottima personalità e struttura. Lungo con una bella freschezza e sapidità.

Etna Rosso

Impossibile non riconoscere le grandi doti di un vitigno come il Nerello Mascalese, che pur con tutte le varie difficoltà date per la vinificazione, riesce a dare vini di estrema eleganza, piacevolezza, per nulla banali. Tanto è vero che negli ultimi anni spesso si prova a mettere a confronto Etna Rosso e Barolo (Nerello Mascalese Vs Nebbiolo).

  • Etna Rosso 2017 – Stagnitta

Se pur ancora in stato di evoluzione (c’è da considerare che il millesimo è il 2017!) i profumi sono diretti con erbe officinali e ricorda la macchia mediterranea. Armonico ed equilibrato. Lineare e di grande bevibilità. Finale sapido. Ottenere un Etna Rosso elegante e piacevole in un’annata che ha dato principalmente vini molto muscolosi e con gradazioni alcoliche oltre i 14% vol. non è poco.

Corredo aromatico ricco composto da humus, nota salmastra, lievi sentori di cappero con accenni floreali. Fresco alla beva, con tannini ancora vibranti. Buona progressione.

Bouquet ricco ed intrigante, con chiare note di terziarizzazione (sono quasi tredici anni di invecchiamento). Emergono note di goudron e liquirizia, muschio ed humus. Buona corrispondenza gusto – olfattiva con una freschezza presente e con tannini levigati. Alla beva è lungo con una buona struttura.

  • Etna Rosso D. O. C. Sicilia Tenute San Lorenzo 2016 – Camporè

Pietra focaia, lievi sentori agrumati e finale salmastro. Tannini muscolosi e spalla acida di gran carattere, non nascondono alla beva la sapidità di questo vino che ha grandi potenzialità di evoluzione.

  • Etna Rosso D. O. C. – Reseca 2014 Gulfi

Note di sottobosco ed aghi di pino, accenni delicati di nota salmastra e di frutta (ciliegia). Gran bella beva, sapido, fresco e con i tannini ben sagomati e calibrati. Lungo e verticale al sorso.

  • Etna Rosso D. O. C. – Feudo di Mezzo 2014 Calcagno

Avvicinando il calice è un’esplosione di profumi, note fumé e di salmastro, terra bagnata e spezie. Agile e scattante, sapido, le componenti dure e morbide sono ben bilanciate. Uno dei suoi punti di forza è la corrispondenza gusto – olfattiva. Piacevolissimo.

Molto elegante con ricordi di humus, di china e di aghi di pino. Al sorso è rotondo e di ottima bevibilità. La spalla acida gli conferisce nerbo. I tannini non sono invadenti. Progressione discreta.

Tannini vellutati ed avvolgenti. Fresco alla beva, ben strutturato ed elegante. Fruttato, con note di liquirizia e con aromi terziari che arrichiscono il corredo aromatico. Profondo e con una progressione piacevole.

 

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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