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I vini di Totò: due etichette campane per far rivivere il Principe De Curtis

Evocare un personaggio come Totò è un po’ come muovere automaticamente l’anima ed i ricordi di ogni italiano, con in testa gli abitanti della regione Campania. Non immaginare gestualità, battute e giochi di parole, ormai entrati nel linguaggio comune, del celebre attore napoletano è quasi impossibile.  Ecco allora che la presentazione del progetto ‘A Livella, che prende in prestito il titolo di una celebre poesia del Principe De Curtis, ha, come era nelle previsioni, riscosso un grandissimo interesse. La famiglia De Curtis (i due nipoti di Totò) e Claudio Quarta Vignaiolo (piccolo gruppo di aziende vinicole facente capo a Claudio Quarta ed alla figlia Alessandra, di cui fa parte la Cantina San Paolo in Irpinia) ha dato vita a questo progetto celebrativo permanente, per il cui battesimo sono nati due vini dedicati al grande artista.

 

La presentazione delle due etichette commemorative si è svolta ieri presso la Cantina San Paolo nella frazione di Tufo di cui la cantina porta il nome (San Paolo) alla presenza della stampa, delle istituzioni e di diversi produttori del territorio, tutti invitati a presiedere all’evento.

Ecco un piccolo video:

 

 

 

La visita nella bottaia con la proiezione di alcuni degli spezzoni più celebri tratti dai film di Totò ha rappresentato un momento di generale condivisione del ricordo dell’artista.

Ma veniamo ai due vini:

Bianco Partenopeo  Campania Bianco IGP Totó Bianco 2018: metà Greco e metà Fiano: sentori di nocciola e frutta secca, insieme a ricordi di frutta gialla matura sono al centro dell’assaggio. Progressione agrumata, materia e freschezza in evidenza e chiusura minerale e sapida. Il Greco viene da Grottolella (Irpinia) ed il Fiano da Vitulano (Sannio beneventano).

Rosso Partenopeo Rosso Campania IGP  Totò Rosso 2017: da uve Casavecchia (70%) e Piedirosso (30%) della zona di Pastorano (Caserta): succoso e speziato presenta sentori agrumati e toni di frutti rossj. Di grande bevibilità chiude con riferimenti al pepe nero ed alle erbe officinali.

Sono due vini regolarmente in commercio, che saranno da ora in poi prodotti in ogni annata e non solo celebrative di una ricorrenza. Totò direbbe: “Alla faccia del Caciocavallo!!!” (o se preferite “Alla faccia del bicarbonato di sodio”).

 

 

 

 

 

 

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Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice del Concorso Mondiale di Bruxelles e membro del Comitato Editoriale del Concorso Mondiale del Sauvignon, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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