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Ancora fermento a Montepulciano: nasce TerraNobile

Una denominazione storica come quella del Vino Nobile di Montepulciano merita sempre grande attenzione. Soprattutto ora che nel giro di pochi giorni, dopo anni di “letargo”, nascono ben due associazioni di produttori. Della prima “Alliance Vinum” vi abbiamo parlato ieri nel nostro articolo:link.

Le seconda invece si chiama “TerraNobile Montepulciano” ed è formata da 10 aziende:

Podere Casanova

Croce di Febo

Casale Daviddi

Fassati

Metinella

Il Molinaccio

Montemercurio

Romeo

Talosa 

Tiberini

 

Ci sono diversi punti comuni tra gli obiettivi delle due associazioni, chissà che un giorno (magari anche vicino) possano trovare una congiunzione di intenti.

Per capire meglio cosa è “TerraNobile Montepulciano” di seguito vi riportiamo il Comunicato Stampa di Maddalena Mazzeschi.

 

COMUNICATO STAMPA

10 PRODUTTORI SI SONO UNITI NELL’ASSOCIAZIONE “TerraNobile Montepulciano”

PERCHÉ E QUALI SONO LE CARATTERISTICHE

Ci si incontra casualmente lungo le salite di Montepulciano, a vari eventi, nelle riunioni del Consorzio e così via, si scopre di avere idee comuni, obiettivi analoghi, un’idea produttiva e culturale che coincide. Qualcuno propone di incontrarsi e confrontarsi sui temi che tutti quotidianamente si affronta. Ci si accorge che il confronto è il miglior metodo per crescere, che si possono scambiare preziose informazioni e si ha una visione del Nobile di Montepulciano molto simile. Allora si comincia ad ipotizzare di poter condividere un percorso organico verso obiettivi comuni.

Nasce così “TerraNobile Montepulciano”.

I produttori che attualmente vi aderiscono si sono dati una serie di regole e di discipline tecnico-produttive che si impegnano a rispettare. Chiunque vorrà entrare nell’Associazione dovrà sottoscrivere tali regole e impegnarsi a rispettarle.

Di seguito i punti fondamentali che accomunano le 10 aziende di oggi, che speriamo cresceranno di numero nel comune interesse a seguire uno stile produttivo rispettoso del terroir di Montepulciano.

 

I PRODUTTORI ADERENTI ALL’ASSOCIAZIONE SI IMPEGNANO A:

 

·         Rispettare e valorizzare il terroir unico di Montepulciano attenendosi ad una metodologia produttiva specifica come previsto dal Regolamento interno.

·         Dedicarsi ad una graduale, ma sostanziale, riduzione del ricorso alle molecole di sintesi, necessaria per il raggiungimento di una viticultura sostenibile, moderna e di basso impatto ambientale.

·         Produrre, in aggiunta al Nobile di Montepulciano rosso e rosso Riserva, così come previsto dall’attuale Disciplinare di produzione, due tipologie aggiuntive che hanno caratteristiche peculiari definite dal Regolamento interno: “Nobile di Montepulciano Tradizione” e “Nobile di Montepulciano Vigne vecchie”. *

·         Promuovere insieme corsi, incontri, eventi e tavole rotonde finalizzati alla crescita professionale, alla formazione e all’aggiornamento del personale

·         Non utilizzare le seguenti pratiche enologiche: dealcolizzazione, trattamenti termici shock, concentrazione ad osmosi, elettrodialisi, scambiatori di cationi e l’eliminazione della solforosa attraverso procedimenti fisici.

·         Promuovere azioni di comunicazione sinergiche che consentano di divulgare i vini dei terroirs di Montepulciano

·         Partecipare in modo attivo e propositivo all’organigramma e all’attività del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano riconosciuto dal proprio Statuto come interlocutore privilegiato per il perseguimento degli scopi societari.

 

DAL PUNTO DI VISTA TECNICO-PRODUTTIVO SI AUTODISCIPLINANO ACCETTANDO LE SEGUENTI REGOLE PRODUTTIVE

PER LE TIPOLOGIE “NOBILE DI MONTEPULCIANO TRADIZIONE” E “NOBILE DI MONTEPULCIANO VIGNE VECCHIE” *

 

1.       I Nobile di Montepulciano «Tradizione» e «Vigne Vecchie» devono essere ottenuti da vigneti aventi la seguente composizione ampelografica: Sangiovese e/o Prugnolo Gentile: minimo 85%. Possono inoltre concorrere fino al 15% vitigni complementari come definiti nella pubblicazione “Germoplasma viticolo della Toscana 1 (vitigni a bacca nera)” – edito da ARSIA nel settembre 2005 volume 9 (Cioè solo alcuni vitigni autoctoni a bacca rossa).

2.      Per la menzione Nobile di Montepulciano «Tradizione» la resa di vino non deve essere superiore a Hl 50 per ettaroNon è consentito in nessun caso superare detto limite.

3.      Per la menzione Nobile di Montepulciano «Vigne Vecchie» la resa di vino non deve essere superiore a Hl 35 per ettaro. Non è consentito in nessun caso superare detto limite. I vigneti devono avere un’età superiore a 40 anni.

4.      Il periodo minimo di maturazione in legno deve essere di 12 mesi ed il periodo minimo di affinamento in bottiglia deve essere di 6 mesi.

5.      Le operazioni di imbottigliamento devono essere effettuate all’interno della zona di produzione.

* Il nome delle due menzioni (Tradizione e Vigne vecchie) non è ancora certo perché se ne deve verificare la possibilità d’uso, in ogni caso resta il concetto di 2 menzioni aggiuntive con le caratteristiche produttive fin qui esposte alle quali i produttori scelgono di attenersi.

 

 

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Scritto da

Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice del Concorso Mondiale di Bruxelles e membro del Comitato Editoriale del Concorso Mondiale del Sauvignon, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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