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Simply the Best 2019, il meglio d’Italia – di nome e di fatto!

Fare vini di qualità significa, nella maggior parte dei casi, saper creare prodotti in grado di suscitare emozioni nell’animo di chi vi si avvicina. Ritengo doveroso partire da questo assunto per fare una riflessione sulla terza edizione di Simply the Best, manifestazione sapientemente organizzata da Civiltà del Bere in cui i produttori protagonisti hanno ricevuto almeno 1 eccellenza (il massimo punteggio) da almeno 3 diverse Guide vini 2019: eccellere e stupire creando iniziative di qualità significa, anche, essere in grado di lasciare ai visitatori i giusti spazi per degustare serenamente. Il 25 febbraio, nel Salone delle Cavallerizze del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, ho scelto di dedicarmi a quelle realtà dell’Italia enoica minore, vini di grandissimo spessore che non sono ancora conosciuti con il giusto peso dal pubblico dei wine lovers.

Tenuta di Fiorano (Via di Fioranello 19, Roma)

Comune di Roma, via di Fioranello – a metà strada tra il centro di Roma e Castel Gandolfo – pendici del quiescente Vulcano Laziale. I vini prodotti in quest’area, centrata sul lago Albano ed estesa con raggio di circa 8 km, risentono molto dell’influenza del suolo vulcanico. I vigneti di proprietà aziendale hanno terreni molto ricchi in pozzolana e polveri di eruzione, con grande presenza di sali minerali. Grande attenzione viene posta dal Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi nelle pratiche di campagna e di cantina, condotte secondo la tradizione storica aziendale.
Fiorano – Vino Bianco – 2016 – 50% Grechetto, 50% Viognier
Elegante e raffinato, si apre al naso con una delicata nota fruttata, seguita solo in un secondo momento da una spiccata mineralità. Al palato esplodono i sentori più austeri caratterizzati da una beva equilibrata, sapientemente enfatizzata dalla leggera nota fumé derivante dall’importante affinamento in legno da 10 ettolitri (botti di rovere e di castagno). Vino che può facilmente resistere anche a invecchiamenti importanti, mi ha emozionato.

Umani Ronchi (Via Adriatica 12, Osimo – AN)

L’azienda produce vini dal 1957, ha possedimenti nelle Marche e in Abruzzo; siti produttivi collocati in tre territori ben definiti: Castelli di Jesi, Conero, Abruzzo. Cantine delocalizzate e ottimizzate per valorizzare il territorio. Punti di forza sono Verdicchio e Montepulciano, lavorati ponendo massima attenzione alla tutela dell’ambiente e rispetto della sensibilità delle uve raccolte.
Vecchie Vigne – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC 2016 – Verdicchio
I vigneti da cui provengono le uve utilizzate per la produzione di questo vino hanno almeno 45 anni, da qui il nome del prodotto, sono siti a Montecarotto (AN) ad altitudine compresa tra 250 e 300 metri sul livello del mare. Olfatto accattivante con note floreali, di frutta esotica, fresca e secca, mazzo di erbe aromatiche. In bocca decisamente persistente, sapidità lunghissima. Mirabile l’equilibrio dell’acidità con la struttura del vino.

Villa Bucci (Via Cona 30, Ostra Vetere – AN)

La famiglia si occupa di agricoltura dal 1700 ed è originaria di Montecarotto (AN). Oggi la produzione aziendale, articolata su 350 ettari di possedimenti totali, è ampiamente diversificata: uve, olive, grano duro e tenero, mais, bietole da zucchero, piselli, colture da seme, girasoli.
Villa Bucci, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva 2004 – Verdicchio
Semplicemente sensazionale. Un grande vino bianco da trattare come un grande vino rosso: stappatura anticipata, temperatura di servizio non troppo bassa, da versare in calici ampi. Profumi ricchi ed evoluti con grande spazio a spezie, erbe e minerali. Equilibrato e persistente, è un autentico fuoriclasse.

Masciarelli (Via Gamberale 1, San Martino sulla Marrucina – CH)

Dal 1981 questa realtà si occupa in particolare di Trebbiano e Montepulciano, uve autoctone sia dell’Abruzzo sia dell’Italia centrale intera. Approcciando ai magnifici prodotti aziendali deve essere sempre ben presente il ricordo di Gianni Masciarelli, grandissimo comunicatore del vino che ha saputo valorizzare splendidamente territorio e vitigni autoctoni.
Villa Gemma, Montepulciano d’Abruzzo Riserva Doc 2013 – Montepulciano
Sono i miei ricordi di bambino nella drogheria di famiglia quelli che affiorano nella mia mente avvicinandomi a questo calice: spezie, cacao, legno di liquirizia, in secondo piano i frutti rossi maturi. In bocca è portentoso, quasi giovane con una decisa spalla acida e tannica. Ammaliante, da tenere in collezione per le grandi occasioni.

Qui trovate l’elenco di tutti i vini in assaggio: link.

 

Concludo facendo riferimento alla location scelta per questa manifestazione: non capita tutti i giorni di degustare eccellenze all’ombra di un sottomarino e riconosco che, forse specialmente in questo mondo che sembra non stupirsi più per nulla, questa ambientazione ha saputo veramente togliere il fiato.

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