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Nuraghe Crabioni, un Sorso di Sardegna

Tra le zone più vocate della Sardegna enoica bisogna annoverare senz’altro la zona di Sorso-Sennori nel Nord Ovest dell’Isola. Nel nostro tour estivo in questa bellissima ed incredibile Regione abbiamo attraversato anche questo lato della Sardegna e ci siamo imbattuti nella visita di un’azienda dalla storia relativamente recente (nata nel 2003), che ci ha particolarmente convinto per progettualità e per la qualità dei suoi vini.

Parliamo dell’azienda Nuraghe Crabioni, che è attiva da una decina di anni in località Lu Crabioni a Sorso in prossimità del Nuraghe Crabioni, un nuraghe che è all’interno della tenuta.

Il Nuraghe (Nuraghe Crabioni) che è all’interno della tenuta e che dà origine al nome dell’azienda

L’azienda nasce per volontà di Augusto Seghene, originario della zona, che dopo una vita vissuta in Friuli, ha pensato bene di tornare ad investire nella sua terra per dar vita a questa bellissima realtà.

L’azienda, 18 ettari vitati e 60 mila bottiglie prodotte, è a conduzione familiare, con i figli di Augusto: Maurizio ed Alessandra, impegnati nella gestione commerciale e nell’amministrazione, mentre il nipote di Augusto: Antonello (Tonino) Spanu ha il ruolo di cantiniere.

Maurizio Seghene

Dietro la bottiglia di Sussinku Rosso Alessandra Seghene

Unica figura non legata alla famiglia (ma ormai “adottato”) è il direttore della produzione, il bravissimo e giovane enologo Mauro Murgia.

L’enologo Mauro Murgia, direttore della produzione

Vermentino, Cannonau, Cagnulari ed ovviamente Moscato (che dà vita alla celebre denominazione Moscato di Sorso-Sennori) sono i vitigni presenti nella tenuta.

Vigne che degradano verso il mare, con il sale che è ancora sull’uva quando viene raccolta.

Ma veniamo ai vini che abbiamo assaggiato:

Vermentino di Sardegna 2017: sapidità, mineralità e scorrevolezza del sorso sono al centro dell’assaggio, seguiti da tensione gustativa e da un bellissimo finale di frutta secca.

Vermentino di Sardegna Kanimari 2017: sentori di frutta gialla leggermente matura e morbidezza glicerica in evidenza. Struttura e lunghezza su ricordi agrumati, completano il quadro organolettico.

Sussinku Bianco 2017: per il Vermentino di fascia più alta l’azienda ha scelto di utilizzare l’IGT Romangia (e non la DOC Vermentino di Sardegna). Il nome di fantasia Sussinku in lingua locale significa “Abitante di Sorso”. Qui siamo in presenza di un vero e proprio fuoriclasse, con materia, sapidità (che è un po’ la cifra di Nuraghe Crabioni), mineralità che si coniugano mirabilmente con freschezza, persistenza aromatica e ricchezza glicerica.

Cannonau di Sardegna 2014,2015 e 2016: abbiamo assaggiato il Cannonau attualmente in commercio (il 2015), poi l’annata 2014 ed infine un’anteprima assoluta del 2016, l’annata che uscirà in commercio a fine 2018. Se mai avessimo avuto bisogno di conferme, la degustazione ci dimostra come questa sia una zona particolarmente vocata anche per il Cannonau. Il 2014 è una delle tante espressioni di una fantastica annata per la Sardegna, con succo, spezia ed una bellissima nota iodata e di macchia mediterranea sul finale. Il 2015 è fresco, sapido, speziato, elegante e di bellissima bevibilità, senza trascurare materia e lunghezza gustativa. Il 2016 è muscolare, strutturato ma bilanciato perfettamente da acidità e sale, un piccolo capolavoro.

Sussinku Rosso Cagnulari 2016: addomesticare un’uva tannica come il Cagnulari non è cosa semplice, eppure anche in questo caso siamo in presenza di un vino elegante, fresco, sapido e dal sorso scorrevole e dinamico.

Moscato di Sorso-Sennori 2015: impressionante per freschezza e sapidità, lascia una bocca pulita nonostante dolcezza, materia e carica glicerica. Il finale gioca su toni di frutta secca, miele e ricordi di macchia mediterranea (mirto e cisto). Un grandissimo Moscato di Sorso!!!

 

Cantina Nuraghe Crabioni

Loc. Lu Crabioni, 07037 Sorso SS, Italia

tel. 328 584 8375

 

 

 

 

 

 

 

 

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Scritto da

Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice del Concorso Mondiale di Bruxelles e membro del Comitato Editoriale del Concorso Mondiale del Sauvignon, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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