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LA «VIE EN ROSE» DEI VINI GARDESANI. ANTEPRIMA CHIARETTO 2018, DECIMA EDIZIONE

La vita si può tingere di rosa, regalando emozioni inaspettate e dall’intenso sapore. E’ quanto emerso domenica 11 e lunedì 12 marzo alla Dogana Veneta di Lazise. Il Consorzio Tutela del Chiaretto e del Bardolino, in collaborazione quest’anno con il Consorzio Valtènesi, hanno portato in riva al lago di Garda 65 produttori con circa 140 vini per presentare l’annata 2017 del Chiaretto proveniente dalla riviera veneta e da quella lombarda.

La «due giorni», dedicata ai Rosé gardesani, ha rappresentato una interessante vetrina per le due denominazioni: Chiaretto di Bardolino e Valtènesi Chiaretto,  che insieme superano gli 11 milioni di bottiglie prodotte, attribuendo al Lago di Garda un ruolo di leader assoluto nella produzione italiana di Rosé a denominazione di origine. Ma la manifestazione è stata, altresì, l’occasione per unire le forze delle due riviere del Garda all’insegna di uno stile territoriale unico nel panorama dei vini rosati italiani. Uno stile che trova affinità tra le due sponde del lago nei suoli morenici e nella disponibilità di uve autoctone, naturalmente vocate alla vinificazione in rosa, come la corvina veronese per il Chiaretto di Bardolino ed il groppello per il Valtènesi Chiaretto. Affinità anche nel clima, grazie proprio alla presenza del lago «un pezzo di mediterraneo in mezzo alle Dolomiti», così come sovente viene definito.

Sala unica della Dogana veneta, Lazise

L’anteprima ha offerto la possibilità agli appassionati del Chiaretto ed agli addetti ai lavori di saggiare nel calice anche i primi effetti della Rosé Revolution, un’iniziativa partita quattro anni or sono con l’intento di riposizionare l’intera Doc Bardolino. La vendemmia 2014, caratterizzata da precipitazioni più intense che nel passato, ha suggerito ai vignaioli gardesani una nuova visione del rosato, concentrandosi, pertanto, sulla produzione di un vino dal colore rosa molto pallido, ricco di note agrumate e floreali, con gradazione alcolica contenuta allo scopo di elevare il Rosé ad emblema del loro territorio, strizzando l’occhio ai mercati esteri.

Un restyling stilistico – un sogno accarezzato da tempo da Angelo Peretti e Franco Cristoforetti, rispettivamente Direttore e Presidente del Consorzio di tutela del Bardolino – che ha avuto molto appeal sui produttori locali e che anche in questa manifestazione ha sorpreso e convinto.

Angelo Peretti e Franco Cristoforetti

Ma il Chiaretto si sa, un pò come tutti i rosati, è spesso considerato un vino easy to drink, un vino da consumare nell’annata successiva alla vendemmia, senza troppo attendere gli effetti del tempo!

Miniverticale

Anche questa convinzione, tuttavia, può essere rivisitata. La miniverticale dal titolo evocativo «Il Chiaretto regge il tempo?» ha proposto quattro annate, dalla 2017 alla 2014, delle aziende «Le Ginestre», «Poggio delle Grazie» e «Tenuta La Presa», consentendo di apprezzare  l’evoluzione dei Rosé gardesani.  Piacevoli sorprese per le annate 2015 e 2014, ancora caratterizzate da  una vibrante acidità e rese ancor più affascinanti da un intrigante bouquet dai richiami speziati e molto meno fruttati.

Ci soffermiamo prima sui nostri migliori assaggi in sala per proseguire con quelli degustati alla cieca.

 

Riviera Veneta

Le Vigne di San Pietro

Bardolino Chiaretto Corderosa 2017 – Le Vigne di San Pietro prodotto con uve Corvina, Rondinella e Merlot, affinato esclusivamente in acciaio per preservare le sue caratteristiche di freschezza e bevibilità.

Dal colore tenuemente rosato, colpisce al naso per intensi sentori di fragola, ciliegia, pesca ed effluvi agrumati, con un finale che richiama la rosa canina. Al gusto una velata morbidezza fa da contraltare alla beva fresca a sapida.

Bardolino Chiaretto 2017 – Monte del Frà , proveniente da uve Corvina, Molinara e Rondinella, raccolte a mano, vinificate con breve macerazione a freddo a contatto con le bucce per 24 ore e con fermentazione lunga in acciaio a temperatura controllata. Delicato nel colore e nei profumi che richiamano piccoli frutti di bosco e piacevoli sentori speziati di cannella e chiodi di garofano. Freschezza giovanile e sapidità rendono il sorso piacevole e invitante.

Massimo Bonomo, Az. Monte del Frà

Riviera Lombarda

Giacomo Tincani,  Az. La Basia

Valtènesi Chiaretto La moglie Ubriaca 2017, La Basia, prodotto unicamente da mosto fiore di uve selezionate (Groppello, Barbera, Sangiovese, Marzemino), ottenute da vigneti collinari posti a quasi 300 metri di altezza, su terreni di origine morenica e tendenzialmente sabbiosi. Dopo una breve macerazione sulle bucce (6-12 ore), il mosto fermenta a temperatura controllata regalando un vino dal colore rosa pallido che mostra un naso fresco, diretto, lineare, con sentori  minerali a farla da padrone, seguiti da note di pesca bianca e ribes. Al gusto sorprende per la spiccata ed incisiva sapidità, donando piacevolezza e lunga persistenza. Chiediamo di assaggiare annate diverse e ci viene offerta la 2016 e la 2014. Anche in questo caso mineralità e sapidità recitano il ruolo di protagoniste.

 

Gli assaggi alla cieca confermano le primarie sensazioni avute in sala con qualche interessante sorpresa.

Ecco le nostre emotions in ordine di preferenza:

Riviera Veneta

Le Vigne di San Pietro Bardolino Chiaretto Corderosa 2017

Le Ginestre Bardolino Chiaretto Classico 2017

Guerrieri Rizzardi Bardolino Chiaretto 2017

Monte del Frà Bardolino Chiaretto 2017

Poggio delle Grazie Bardolino Chiaretto 2017

Domini Veneti Bardolino Chiaretto Classico Colle Vento 2017

Riviera Lombarda

La Basia Valtenèsi Riviera del Garda Classico Doc Chiaretto La moglie Ubriaca 2017

Costaripa Valtenèsi Riviera del Garda Classico Doc Chiaretto Rosamara 2017

Pietta Valtenèsi Riviera del Garda Classico Doc Chiaretto 2017

Pratello Valtenèsi Riviera del Garda Classico Doc Chiaretto 2017

Cascina Belmonte Valtenèsi Riviera del Garda Classico Doc Chiaretto

Brio rosé Pietta

Per gli amanti degli abbinamenti confermiamo il perfetto matrimonio tra chiaretto e pizza, segnalando, in particolare, ai palati che desiderano novità e  pizze dalla importante farcitura, l’abbinamento con il Brio Rosè di Pietta, un metodo ancestrale rifermentato in bottiglia con i propri zuccheri residui e senza sboccatura finale.

 

Salvatore Del Vasto & Sabrina Signoretti

“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.

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