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Locali

Il Foro dei Baroni a Puglianello (BN) è uno dei migliori ristoranti per rapporto qualità/prezzo in Italia

Uno dei migliori ristoranti per rapporto qualità/prezzo in Italia è senz’altro Il Foro dei Baroni a Puglianello (BN).

È questa la conclusione a cui siamo giunti un paio di settimane fa dopo una sosta per rifocillarci in questo straordinario locale.

Non è infatti facile proporre un menu gourmet, di altissimo livello, con prezzi così ragionevoli.

Il Ristorante del proprietario chef Raffaele D’Addio ci ha particolarmente sorpreso con preparazioni di raro equilibrio dagli antipasti ai dolci. Il legame con il territorio rimane assolutamente centrale, ma la mano sicura e leggera di Raffaele si concede anche qualche simpatica e piacevole divagazione.

 

Interno del Ristorante

Vi diamo un’idea dell’offerta del ristorante attraverso i piatti che abbiamo assaggiato (tra parentesi abbiamo inserito i commenti/descrizione da parte dello chef):

Antipasti:

Il carciofo ripieno

“spuma e chips di carciofi, pane croccante, salsiccia e uovo marinato”

(è la reinterpretazione del carciofo ripieno che le massaie preparano soprattutto per il pranzo domenicale. Gli elementi utilizzati, sono stati messi assieme a strati in un bicchiere. Partendo dal fondo del bicchiere abbiamo: spuma di carciofi, pane croccante, salsiccia fresca sbriciolata, chips di carciofo e per completare il piatto grattuggiamo sopra del tuorlo d’uovo che viene marinato sotto una miscela di sale bilanciato e spezie)

 

Che cavolo!

Spuma di cavolfiore, broccolo barese , cavoletti di Bruxelles, croccante di cavolo rosso

(il piatto è adatto anche ad una dieta vegana. Gli elementi che lo compongono fanno parte della famiglia dei cavoli ed ognuno ha consistenza, cottura e temperatura diversa: spuma di cavolfiore, cavoletti di bruxelles all’agro, broccolo barese affumicato e croccante di pane al cavolo rosso)

Primi:

Past’ e patan…

“gnocchi di patate con colatura di alici e salsa di sedano, carota e cipolle”

(è uno dei piatti storici del foro dei baroni che riprende gli elementi della pasta e patate che cucinava la nonna dello chef NONNA ROSA, la quale, soffriggeva sedano, carota e cipolla, aggiungeva patate ed acqua per poterci cuocere la pasta all’interno ed infine un filetto di acciuga salata per dare sapore al tutto. Gli elementi sono stati messi assieme nel seguente modo: gnocco di patate che viene spadellato con la colatura di alici e poi poggiato su di una salsa creata dallo sfritto di sedano, carota e cipolle)

La mia genovese

“mezze candele con genovese di manzo e provolone del monaco”

(come tagli di carne per realizzare la genovese si utilizza la lingua, la guancia e la coperta di costato. Oltre alla carne viene aggiunta la cipolla e del fondo di vitello che la rende corposa e di colore scuro. Nel menu domenicale il piatto viene completato con una grattuggiata di provolone del monaco mentra per i servizi ordinari nel resto della settimana, aggiungiamo una spuma creata da un formaggio di vaccino a pasta molle chiamato lingotto”

Secondi:

Brasato

“brasato di guancia di manzo con insalatina di puntarelle e perle di aceto balsamico”

(c’è poco da aggiungere se non il fatto che viene brasato con fondo, vino rosso ed una salsa al pepe)

Champignon

Champignon cotto a bassa temperatura, barbabietola ad insalata con la sua salsa e patate sotto cenere

(altro piatto adatto ad un’alimentazione vegana)

Dessert:

Ricotta e pera a modo nostro….

“mousse di ricotta e pera in lingua di gatto con riduzione di aglianico”

Sfera di nocciola

Morbido e croccante di nocciole, caramello pralinato e crumble di arachidi

Molto interessante è inoltre l’idea di usare dei contenitori per portare il conto ai clienti dei cartoncini che contengono delle ricette dello chef, che ovviamente si possono portare via. Eccone alcuni esempi:

Esterno del contenitore del conto

Esempio di interno del contenitore del conto

 

 

Eccovi Il Menu che potete trovare sul vostro tavolo:

 

 

 

 

 

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Scritto da

Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice del Concorso Mondiale di Bruxelles e membro del Comitato Editoriale del Concorso Mondiale del Sauvignon, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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